1. - Inquadramento geografico – bacino imbrifero e caratteristiche
2. - Aspetti geologici e geomorfologici
3. - Stato delle acque

4. - Una proposta di valorizzazione

4.1 - Geologia e geomorfologia
4.2 - Vegetazione
4.3 - Fauna caratteristica

    1. Inquadramento geografico – bacino imbrifero e caratteristiche

    Situato nell’estremità nord occidentale della Sardegna, Il Riu Mannu di Porto Torres attraversa la Provincia di Sassari. Nasce dal Monte sa Figu (m 376) e sfocia nel Golfo dell'Asinara a Porto Tòrres. E’ considerato un corso d’acqua naturale di primo ordine ai sensi del D.Lgs. 152/99 in quanto recapita la propria acqua direttamente in mare ed ha un bacino imbrifero con una superficie maggiore di 200 km. Il bacino infatti, che prende il nome dal fiume principale, si estende nell’entroterra per 671,32 kmq.È caratterizzato da un’intensa idrografia dovuta alle varie tipologie rocciose attraversate.

    Il Riu Mannu e i suoi emissari hanno un andamento lineare, ortogonale alla linea di costa; prende origine nella zona comunale di Cheremule e Bessude. I principali affluenti sono: nella destra idrografica, il Rio Bidighinzu, il Rio Mascari e il Rio di Ottava; nella sinistra idrografica il Rio Minore e il Rio Ertas. (Carta tratta dal P.T.A. della R.A.S.)

    Lungo il Rio Bidighinzu è stato realizzato l’invaso omonimo avente una capacità di circa 10 milioni di mc.

    Nel territorio sono presenti inoltre altri due invasi ubicati nella parte alta del Rio Scala di Giocca, affluente del Rio Mascari: il lago alto e il lago basso di Bunnari,.

    Il bacino imbrifero è caratterizzato per lo più da zone a carattere antropico (in particolare Sassari e centri abitati limitrofi, Porto Torres) ed importanti aree Industriali (Predda Niedda di Sassari e Zona Industriale di Porto torres) L’agricoltura interessa gran parte del territorio: in particolare Seminativi, Colture Permanenti e Zone Agricole Eterogenee. Le colture permanenti sono rappresentate essenzialmente dall’ olivicoltura e viticoltura e, nella parte alta, anche da coltivazione di alberi da sughero

    Tab. 1.1 modificato da Piano Tutela delle Acque Regione Autonoma della Sardegna
    Tabella Riu Mannu di Porto Torres - Affluenti
    Nome Corpo Idrico
    Lunghezza Asta (km)
    1
    Riu Ottava
    15,36
    2
    Riu Ertas
    8,98
    3
    Riu Aliderru
    3,24
    4
    Riu Màscari
    29,08
    5
    Riu Rumbosu
    5,98
    6
    Riu Minore
    13,19
    7
    Riu Briai
    2,54
    8
    Riu Lacu Ruju
    1,69
    9
    Riu Bidighinzu
    14,43
    10
    Torrente Banzos
    7,14

    Tab. 1.2 modificato da Piano Tutela delle Acque Regione Autonoma della Sardegna
    Lago Comune Prov Sup. lago km2 Profond. (m) Volume Mm3
    Lago Bidighinzu Bessude SS 8 34 11

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    2. Aspetti geologici e geomorfologici

    Il bacino del Riu Mannu di Porto Torres, si sviluppa in una vasta area della Sardegna nord-occidentale, all'interno dell’area denominata “Fossa Sarda”, quest’ultima è stata interessata in diversi periodi da ripetute trasgressioni e regressioni marine e da numerose manifestazioni vulcaniche.

    A seguito dei movimenti che hanno dato origine alla “Fossa Sarda”, questo territorio è stato invaso dal mare e ricoperto da imponenti coltri sedimentarie dalla cui emersione si è originato un esteso altopiano. L’area nel quale si sviluppa il corso d'acqua è caratterizzata da una serie di colline di media altezza, da falsipiani e tavolati modellati nei sedimenti calcarei di età miocenica. In alcuni punti i calcari poggiano sulle vulcaniti oligo-mioceniche costituite da Rioliti, Riodaciti, Daciti. In questi casi, poggiando le rocce permeabili su quelle impermeabili, si sviluppano cavità carsiche e falde freatiche. Nella parte Nord-Ovest del bacino sono presenti dei depositi carbonatici di piattaforma costituiti da calcari e dolomie e calcari dolomitici di età Trias-medio-Cretaceo. Superiore (da P.T.A. della R.A.S., Inquadramento Generale, 2006).

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    3. Stato delle acque

    In seguito al monitoraggio effettuato dalla R.A.S, (dati più recenti risalenti al 2004) in occasione della realizzazione del Piano Regionale di Tutela delle Acque,è stato evidenziato per il Riu Mannu di Porto Torres, uno stato ecologico che va progressivamente peggiorando man mano che ci si avvicina alla foce. Mentre lo stato ecologico può infatti ritenersi soddisfacente nella stazione situata a monte, la stessa cosa non può dirsi per le stazioni situate più a valle. Sempre nello stesso studio è evidenziato lo stato qualitativo pessimo degli invasi (Bunnari e Bidighinzu) presenti.

    Le acque vengono prelevate per fini industriali, irrigue e potabili:

    Tab. 3.1 modificato da Piano Tutela delle Acque Regione Autonoma della Sardegna
    Cod. Corpo idrico
    Nome traversa
    Comune
    Utilizzazione
    Eventuale invaso di accumulo
    LA4065 Mannu a la Crucca Sassari Industriale, irrigua
    LA4049 Traversa Rio Mascari Muros Potabile Bùnnari

    La loro qualità delle acque, in seguito al monitoraggio effettuato in occasione della realizzazione del Piano Regionale di Tutela delle Acque, è risultata del tutto insoddisfacente.

    All’interno del bacino imbrifero inoltre sono presenti delle zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola. Sono zone di territorio che scaricano direttamente o indirettamente composti azotati in acque già inquinate o che potrebbero esserlo in conseguenza di tali scarichi.

    Si tratta del:

    4. Una proposta di valorizzazione

    In ambito del progetto si è voluto proporre un percorso a piedi che, spingendosi nell’entroterra dalla foce per 3 km, ha permesso di incontrare gli aspetti naturalistici di maggiore importanza, che ruotano attorno alla vita del fiume. Il fiume costituisce un ecosistema terrestre di importanza primaria sia a causa della sua capacità di modificare il paesaggio (erosione e deposito), sia per la sua capacità di trasportare sostanze inorganiche verso il mare,che per mantenere un’elevata umidità nel territorio circostante.

    Tutti questi sono aspetti ecologici considerati di grande interesse per italiani e stranieri che praticano un turismo ecosostenibile attraverso attività sportive come: l’escursionismo, il bird-watching, la mountain bike. Percorsi di questo tipo svolgono inoltre un importante attività di sensibilizzazione ambientale verso giovani e meno giovani.

    Questo tratto del corso d’acqua permette di affrontare diverse tematiche legate all’ecologia e incontrare animali e piante di interesse. Gli ecosistemi che si incontrano lungo il percorso sono legati alle praterie (naturali e artificiali), al fiume (sistema fluviale delle acque lotiche) e alle cavità carsiche. Ambienti ben documentati sul campo dalla presenza di entità animali e vegetali tipiche che si sovrapongono negli ecotoni (fasce di passaggio tra un ecosistema e l’altro in cui si genera un naturale aumento della biodiversità).

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    4.1 la Geologia e geomorfologia

    Questo tratto del fiume è caratterizzato da depositi alluvionali, colluviali, eolici e litorali del Quaternario (Olocene) legati al corso d’acqua e alle oscillazioni del livello del mare. Si tratta di sabbie, ghiaie, limi ed argille, sedimenti fini trasportati grazie al debole idrodinamismo delle acque dovuto al breve dislivello che separa la parte alta dalla foce. Attraverso la stratigrafia in questi sedimenti è possibile osservare le trasgressioni e regressioni marine che hanno caratterizzato la vita di questa fascia di costa dal Quaternario ad oggi.

    Le rocce carbonatiche, di origine Miocenica (Burdigaliano sup. – Serravalliano inf.), completano l’aspetto paesaggistico di questa parte del Riu Mannu, creando falesie calcaree, costituite da calcareniti e conglomerati bioclastici (Molluschi bentonici e pelagici, Coralli bianchi), che emergono dalla macchia mediterranea. Le rocce, spesso ricche di fossili, vengono erose facilmente dagli agenti esogeni creando cavità naturali e curiose forme erosive, riconducibili alle tipiche espressioni del Carsismo, e che possono costituire da attrattori naturali.

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    4.2 La vegetazione

    In questo tratto del fiume l’acqua scorre lentamente permettendo l’insediamento di elofite (con rizomi) e idrofite (piante maggiormente legate all’acqua). Qua la vegetazione delle sponde è caratterizzata da potamogeto, giunco (Scirpus), cannuccia di palude (Phragmites), canneto (Arundo), tifa (Typha), Cicuta maggiore, tra gli alberi Salice e Olmo. Nella prateria si trovano erbacee di interesse come Orchidaceae ed altre entità che contribuiscono a colorare i campi con le loro fioriture.

    Nei campi non utilizzati a pascolo e sulle rocce si insedia il mosaico macchia / gariga. In questa fascia vegetazionale, per lo più discontinua, sulle rocce insistono diverse entità aromatiche come il Timo, l’Assenzio, la Ruta, la Lavanda selvatica, il Teucrium, l’Anagyris foetida.

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    4.3 Fauna caratteristica

    Grazie al lento scorrere delle acque la fauna acquatica risulta costituita da gasteropodi, oligocheti e chiromonodi. Tra i pesci, carpe, anguille e, grazie alla vicinanza con la foce, cefali orate e branzini, specie eurialine che tollerano bassi gradi di salinità nell’acqua. L’avifauna presente è sia quella legata all’ambiente acquatico che terrestre, nell’ecotono è possibile incontrare la maggiore parte di entrambe le specie, perciò: aironi (cenerino, garzette, bianco), germano reale, pollo sultano, falco di palude, gallinella d’acqua e folaga, cormorano. Nei campi limitrofi, albanella minore, picchio rosso minore, gheppio, poiana, storno nero, cardellino, piccione selvatico. Tra i rettili biacco, gechi, algiroide nano, lucertola tiliguerta e del cetti, come anfibi si possono trovare il Bufo viridis e l’Hyla sarda. I mammiferi presenti sono quelli legati agli ecosistemi e perciò ratti, coniglio, volpe, cinghiale. Nelle cavità artificiali e naturali sono presenti Chirotteri.

    Questa famiglia, falco di palude, albanella minore, picchio rosso minore, storno nero, Bufo viridis, Hyla sarda, l’algiroide nano, lucertola tiliguerta e del cetti, il biacco e il pollo sultano sono specie considerate di importanza per la Comunità Europea e tutelate da legislazione internazionale.

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    Dott. Naturalista Marrosu Gian Marco
    marcomarrosu@tiscali.it






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