Sa Die de sa Sardigna

I PRINCIPI E LE TEMATICHE DEL NUOVO STATUTO REGIONALE

 

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IL PROGETTO
 


“I PRINCIPI E LE TEMATICHE DEL NUOVO STATUTO DELL’AUTONOMIA”

 “SA DIE DE SA SARDIGNA”

Edizione 2006

 



 

Lo Scopo

A oltre cinquanta anni dalla costituzione della Regione Sardigna e dalla promulgazione dello Statuto speciale, è possibile tracciare un quadro sintetico del cammino faticoso e non privo di contraddizioni che l’isola della Sardegna è stata costretta a percorrere.

Per cogliere il significato di questo processo, si devono esaminare i momenti più significativi di questo percorso compiuto dall’isola nel cinquantennio autonomistici: un cammino, senza dubbio, caratterizzato da forti contraddizioni. Già dai primi anni, infatti, cominciò ad emergere il problema della dimensione autonomistici della Sardegna, cioè della sua collocazione istituzionale nell’ambito dello Stato repubblicano e della formulazione dello Statuto, dal momento che l’isola era stata riconosciuta come Regione a Statuto “ speciale” dall’art. 116 della Costituzione.

Sui contenuti dello Statuto e sui caratteri che avrebbe dovuto assumere l’autonomia regionale i contrasti erano forti. Lo Statuto fu comunque varato dall’Assemblea Costituente e, dal quel momento, la Sardegna potè fregiarsi del titolo “Regione Autonoma”ma la sua autonomia apparve a molti insoddisfacente alle reali necessità dell’isola.

Col passar degli anni, malgrado le sue contraddizioni interne, la Sardegna è riuscita ad inserirsi nel contesto della vita nazionale e nella realtà europea, con una sua identità, con una sua cultura e soprattutto con la consapevolezza di poter assumere la dimensione di soggetto attivo, capace di decidere autonomamente del proprio passato e del proprio futuro.

Oggi tutte le forze politiche discutono sulla revisione dello statuto regionale, per arrivare ad una nuova definizione dei rapporti con lo Stato, per giungere ad una più equilibrata distribuzione e di compiti e per conquistare una gestione autonoma della nostra realtà economica, politica, culturale.

Dopo decenni di modesta autonomia o di dipendenza in cui, loro malgrado o per colpa, i sardi hanno dovuto accettare un ruolo subalterno nel contesto dell’Unità Nazionale, accettando scelte e valori spesso estranei alle loro esigenze specifiche, è necessario, oggi più che, mai rifiutare il ruolo di semplice “oggetto” per diventare in qualche modo “soggetto” attivo e capace di decidere in autonomia.

Il Convegno, proposto da questa scuola ha come finalità principale quello di far sviluppare riflessioni sulla proposta (realizzazione) del Nuovo Statuto speciale della Sardegna  e di fare chiarezza (analizzare) sulla specificità della nostra realtà regionale nell’ambito nazionale ed europeo.

Numerosi saranno gli argomenti oggetto di analisi e di discussione da parte di operatori culturali nei diversi ambiti, che verranno proposti agli studenti, agli insegnanti e ai rappresentanti di associazioni o enti pubblici. Verranno privilegiati specialmente i temi riguardanti i diritti del Nuovo Statuto Sardo e il ruolo della Sardegna e i suoi rapporti con lo Stato.

Sono temi sicuramente di grande importanza per il popolo sardo, forse i più alti e i più nobili della politica che meritano veramente impegno di approfondimento, di studio, di sforzo, di comprensione e di elaborazione comune, altrimenti si rischia di essere come delle  formichine che si agitano, si muovono dove c'è però l’elefante che mette il piede e rende nulli gli sforzi di tutte queste formichine.

Coloro che sono ritenuti gli “addetti ai lavori”quando si preoccupano di elaborare i contenuti dello Statuto, obbligatoriamente devono rivolgersi ai cittadini e non solo ai tecnici o ad altri intellettuali.

E’ d’obbligo che i cittadini, tutti i cittadini indistintamente, vaglino e valutino le scelte politiche e siano in grado di comprenderle per difenderle o combatterle; per quanto riguarda invece la produzione dei testi “articolati” e la loro applicazione, sarà compito dei tecnici.

In caso contrario ci potrebbe essere il rischio di escludere, ancora una volta, quei cittadini dal processo di formazione dello Statuto e quindi dal processo di formazione della volontà regionale.

L’aspetto più significativo ed innovativo di questa prima serie di proposte di riforma delle istituzioni autonomistiche è la natura intrinsecamente democratica/federativa dell’ordinamento che viene proposto. Il nuovo ordinamento ‘parte’ dal riconoscimento decisivo della molteplicità delle volontà pubbliche istituzionalmente rilevanti, collocate nella prima cellula di società pubblica, il Municipio o Comune, per costruire, quindi, attraverso la serie delle sintesi federative crescenti/centripete la volontà unica/unitaria regionale, la quale si trova, quindi, naturalmente proiettata verso la costruzione di sintesi federali ulteriori: italiana, europea.

Ora, sappiamo bene che non si conquista un’autonomia forte senza una coscienza autonomista forte e che occorre intelligenza e immaginazione per promuovere l’interesse dei cittadini, ed evitare di ripetere gli errori compiuti nella preparazione dello Statuto e proseguiti nell’aver vissuto l’autonomia speciale senza consapevolezza piena. Da qui la considerazione di quanta importanza abbia il coinvolgimento del mondo della scuola e dei giovani in particolare, ai quali bisogna volere e sapere parlare e che è necessario ascoltare perché ad essi verrà assegnato il compito di governare il futuro dell’isola.

Non si pensi che sia meno arduo informare e formare i docenti che abbisognano di una preparazione didattica non occasionale proprio perché ad essi spetta il compito della trasmissione dei saperi.

     E’proprio in questo senso che la presente proposta didattico educativa ha in sé una valenza rilevante perché vuole portare quella consapevolezza e informazione che sovente la scuola, sovraccarica di impegni codificati, non riesce a fornire.

 

Obiettivi

la presente proposta didattico educativa si prefigge di perseguire i seguenti obiettivi:

  • Guidare i giovani e i docenti alla conoscenza dello Statuto, carta fondamentale della Sardegna.
  • Approfondire alcuni aspetti della Costituzione della Regione Sarda e della Costituzione della Repubblica italiana.
  • Analizzare quali sono i rapporti tra lo Stato italiano e la Regione Sarda.
  • Far comprendere in modo particolare ai giovani, che l’amore per la libertà e l’indipendenza è la vera, grande matrice delle costituzioni.
  • Saper individuare analogie e differenze in un lavoro di comparazione con regioni a Statuto speciale.
  • Far acquisire, ai giovani sardi, una maggiore consapevolezza che permetta la realizzazione di un impegno politico-culturale più partecipe.
  • Promuovere una iniziativa che possa essere il motore di un processo educativo e formativo, finalmente avviato, che orienti i partecipanti verso la consapevolezza della propria partecipazione civile

 

Tempi di attuazione e metodologia

Per quanto riguarda la metodologia verranno privilegiate le lezioni frontali, lavori di gruppo, attività di ricerca e laboratoriali, lezioni guidate per la realizzazione di lavori a carattere multidisciplinare, interviste sul sentimento della specificità e dei valori legati alla autonomia e all’autodeterminazione.

L’analisi storica, politica e amministrativa della Sardegna sarà sostenuta e arricchita dalla lettura di documenti, lavori di ricerca e brani storiografici. Verrà inoltre privilegiato l’approfondimento pluridisciplinare e la rielaborazione in forme comunicative varie con l’ausilio di cartelloni, fotografie, interviste, ipertesti.

Il lavoro prodotto sarà di integrazione e di arricchimento al normale “iter” delle varie discipline.

Verranno inoltre ricostruiti gli eventi che hanno determinato le scelte politico-amministrative della Sardegna nel quadro della storia nazionale ed europea, senza dimenticare quelle persistenze ed eredità individuabili nella storia dell’isola, che costituiscono le radici della sua specifica identità e autonomia regionale

Sinteticamente le attività e le iniziative previste possono essere così riassunte:

  • N° 2 Laboratori per alunni
  • N° 1 laboratorio di formazione e aggiornamento  per docenti
  • Convegno da tenersi nell’arco dello svolgimento delle attività

 

Strumenti di controllo ed effetti moltiplicatori

Tutte le attività dell’evento saranno soggette a monitoraggio continuo e costante con predisposizione di questionari da somministrarsi all’inizio dell’attività in itinere e in uscita. Si prevede la realizzazione di DVD-cd rom per documentare le attività svolte promosse dalla Regione Sardegna e da distribuire alle agenzie educative del territorio.

 

 

 

LEGGE REGIONALE 44/93 - Promozione e valorizzazione della cultura e della lingua della Sardegna