Sardegna Romana |
dal 238 a.C. al 456 d.C |
Dominazione vandalica |
Durò quasi ottanta anni, terminando nel 534 |
Sardegna Bizantina |
Per Bisanzio, l’Africa e la Sardegna
divennero la prefettura d’Africa, divisa in
sette province.
Le popolazioni soggette furono vessate con
il lavoro e ogni sorta di tributi. |
Gli Arabi |
Dal 705, con lo sbarco dell'Islam in Europa
iniziarono le scorrerie dei corsari arabi
provenienti dal Nord Africa e dalla Spagna.
Le incursioni improvvise non trovarono
efficace opposizione nell'esercito bizantino
e gli Arabi arrivarono addirittura a
occupare per un brevissimo periodo Cagliari. |
Sardegna dei Giudicati
|
L'Isola si trovò sempre più isolata da
Bisanzio e dovette necessariamente rendersi
economicamente autonoma. Non potendo contare
sull'aiuto imperiale per difendersi dagli
attacchi pirateschi, gli amministratori
dell'isola, poco a poco, dovettero
organizzare le difese in proprio e pian
piano presero coscienza di agire di fatto
più per proprio conto che per conto di
soggetti esterni.
Nel 1100 abbiamo quattro giudicati:
Torres, Gallura, Arborea, Cagliari
Si intensificano i rapporti con Pisa e
Genova.
Nel periodo dei giudicati si sviluppò
il sardo
che diventò la lingua più parlata. |
Pisani e genovesi |
L'ingerenza politica pisana e genovese sui
re giudici durò dall'XI al XIV secolo,
trasformandosi lentamente prima in
protettorato, poi in dominazione. |
Regno di Sardegna e
Corsica Gli Aragonesi (1324-1479).
La Carta de Logu
(1392) |
Bonifacio VIII aveva chiesto al regno
Aragonese si impossessarsi delle isole,
punto strategico per avere una valida difesa
contro gli Arabi. Il Giudicato che meglio
combattè gli Aragonesi fu quello di Arborea
(battaglia di Sanluri, 1407) |
La Sardegna Spagnola
Abbandono politico-sociale dell’isola in
balia di predatori, pestilenze e
sfruttamento dei feudatari. |
1479: unione dei Regni di Castiglia e di
Aragona
Nel 1700,
quando morì Carlo II Re di Spagna senza
figli, venne nominato come erede Filippo
di Borbone nipote di sua sorella sposata
col Re di Francia Luigi XIV. Ciò non piacque
alle potenze Europee che temendo una unione
tra le corone di Spagna e Francia,
appoggiarono quale successore Carlo
D'Asburgo, nipote di Carlo II, figlio di
una sua sorella e dell'imperatore Leopoldo
D'Austria.
Scoppia la guerra tra Francia e Spagna
contro Austria, Prussia, Inghilterra,
Portogallo, Olanda e Ducato di Savoia. |
La Sardegna passa agli Asburgo |
Trattato di Utrecht nel 1713:
- la Spagna a Filippo V;
- la Sardegna agli Asburgo;
- la Sicilia ai Duchi di Savoia. |
… e quindi ai Savoia, che acquisiscono il
titolo di regnanti. |
Vittorio Amedeo II (1720)
Carlo Emanuele III (1730)
Vittorio Amedeo III (1773) (Rivolta di
G.M.Angioy – 1794)
Carlo Emanuele IV (1796)
Vittorio Emanuele I (1802) (Editto delle
chiudende 1820)
Carlo Felice (1821) |
Regno Sardo-Piemontese |
Carlo Alberto (1831) (Si promuove
l’abolizione del feudalesimo: 1835)
1847: la Sardegna rinuncia al proprio
parlamento in modo tale da usufruire di
tutte le riforme già vigenti in Piemonte.
Vittorio Emanuele II (1849) |
1861 – il Regno d’Italia |
Vittorio Emanuele II |
1946 – La Repubblica
Italiana |
Lussu e Laconi, deputati sardi, chiedono
uno statuto speciale per la Sardegna. Lo
Statuto Regionale
Sardo divenne la "Legge
costituzionale 26 febbraio 1948, n. 2",
pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 9
marzo 1948. L'elezione del primo Consiglio
regionale della Sardegna si tenne l'8 maggio
1949. |
1993 – Nuove norme sull’ordinamento di
comuni e province.
Le
nuove province sarde. |
Con legge regionale n. 9 del 12 luglio
2001, alle già esistenti province di:
Cagliari, Nuoro, Sassari, Oristano, se ne
sono aggiunte altre quattro.
Le nuove province sono divenute poi
operative a seguito delle elezioni
provinciali dell'8/9 maggio 2005 e sono
quelle di:
• Olbia-Tempio (con capoluoghi Olbia e
Tempio Pausania)
• Ogliastra - (con capoluoghi Tortolì e
Lanusei)
• Carbonia-Iglesias - (con capoluoghi
Carbonia e Iglesias)
• Medio Campidano - (con capoluoghi Sanluri
eVillacidro).
Le nuove province hanno il medesimo status e
dignità giuridica di quelle statali, ma,
essendo state istituite dalla Regione
Autonoma, lo Stato non è tenuto alla
creazione di nuovi uffici statali decentrati
su scala provinciale. |
2001 –
Riforma del Titolo V
della Costituzione. |
La riforma intende consentire
l'affermazione di un'organizzazione pubblica
di tipo federalista nella quale allo Stato
spettano solamente i compiti essenziali che
non possono essere soddisfacentemente svolti
dalle Regioni e dagli enti locali. |
2006 – Riforma dello
Statuto |
Un ulteriore passo per difendere la
nostra identità. |