Casella di testo: A cura di
Barbara Piroddi 

Giuseppe Tornatore dirige La Sconosciuta, dopo quasi sei anni dall'ultimo  film, Malena. Irena (Xenia Rappaport) è una ragazza che giunge (o torna?) in Italia dall'Ucraina in cerca di un lavoro. Grazie anche all'aiuto di un portinaio (Alessandro Haber) viene assunta dalla famiglia Adacher, una coppia di orafi con una figlia affetta da una patologia per la quale le viene impossibile difendersi. Irena stringe con lei un complicato rapporto, affezionatasi alla bambina le insegna a reagire, a rialzarsi quando cade. Le cose sembrano procedere tranquillamente ma il passato di Irena torna a tormentarla: Michele Placido ha il ruolo del suo aguzzino, tornato a vendicarsi.Le passate disavventure della protagonista sono raccontate attraverso frequenti ed intensi flashback che risultano di fondamentale importanza in Casella di testo: quanto permettono allo spettatore di immedesimarsi 
immediatamente nei suoi panni. Si viene proiettati nel mondo, triste quanto reale, della prostituzione (argomento non certo sconosciuto, anzi sovente presentato nei film) che colpisce nel suo squallore, visto dagli occhi di chi l'ha vissuto in prima persona e ne ha pagato il prezzo sulla propria pelle.  Il finale è inaspettato, coglie di sorpresa e ci lascia quel senso di sconforto e abbandono che ci avvicina alla protagonista. "La sconosciuta" non è un film semplice da comprendere, a tratti potrebbe sembrare scontato e prevedibile ma è in realtà molto originale e mai noioso, per il semplice fatto che la trama è intrecciata abilmente e la storia potrebbe benissimo essere vissuta da una delle tante ragazze dell'est che ogni anno giungono in Italia con la promessa di una vita migliore ma vengono coinvolte in giri di prostituzione.   
È recitato molto bene sia dagli attori professionisti che da quelli sconosciuti (come Xenia Rappaport per la prima volta sul Casella di testo: grande schermo) che riescono ad amalgamarsi magistralmente tra di loro. È un film crudo ma allo stesso tempo molto tenero, soprattutto nel rapporto tra Irena e la bambina.       Le perfette musiche di Ennio Morricone completano il tutto.
Sicuramente è un film che rimane impresso, nato forse con l'intento di far conoscere più che di insegnare, e ci riesce perfettamente.

Il film più amato: La sconosciuta

Casella di testo: “Il finale è inaspettato, coglie di sorpresa e ci lascia quel senso di sconforto e abbandono che ci avvicina alla protagonista“
Casella di testo: A cura di
 Elena Striano

Ambientata in una Trieste misteriosa e senza tempo “la sconosciuta” è l’ultima fatica firmata da Giuseppe Tornatore.
Una pellicola “cruda” che esplora e sviscera il dolore di Irena, interpretata da Xenia Rappoport, esordiente dalla bellezza rarefatta che un po’ si rispecchia in quello che poi è il titolo del film, in una sconosciuta appunto. 
Irena è una prostituta arrivata dall’Est , una donna che porta dentro di sé tutta la freddezza di quel luogo. La Casella di testo: fuga da un passato di violenze, di umiliazioni, la fuga alla ricerca di una dignità troppe volte calpestata. Ed è sotto quell’ Irena così chiusa ed estroversa che si nasconde la fierezza e la voglia di un riscatto che troverà in una spettabile famiglia di orafi, gli Adacher, Valeria, Donato e la loro figlia Tea. 
Dopo aver eliminato con cinismo e freddezza la loro domestica, Irena riesce a conquistare la fiducia degli Adacher e, approfittando della loro fiducia, stringe un rapporto quasi morboso con la piccola Tea. 

Continua a pag. 3

Una pellicola “cruda” che     esplora e sviscera il dolore di Irena, interpretata da Xenia Rappoport, esordiente dalla bellezza            rarefatta....