Casella di testo:   Quest’ultimo film di Ozpetek  rivive ancora una volta quel mondo che il regista conosce più profondamente, il mondo della media borghesia romana con le proprie necessità di sentimenti e realtà della vita vissuta in un gruppo  di amici. Gruppo questo , che, mi parrebbe voglia sublimare il ruolo della famiglia classica con quello della famiglia allargata, dove un gruppo di  quarantenni convivono, nei loro incontri, cene, sentimenti e accadimenti pur mantenendo la propria individualità anche se, tutto appare in fondo condiviso.
Davide, un romanziere arrivato, è il leader del gruppo. Nella prima scena del film lo si vede a capotavola, silenzioso ma carismatico nei suoi sguardi , che determina l’andamento dell’incontro fra amici. Il suo compagno Lorenzo, ben interpretato dall’attore Luca Argentero, invita il suo amico Paolo, scrittore alle prime armi, per presentarlo al Casella di testo: suo compagno. Strano il personaggio di 
Paolo, all’inizio sembrerebbe il sale del menage fra Davide e Lorenzo come il nuovo arrivato, il terzo insomma, e, invece nel resto del film si relega a marginale personaggio che nulla influirà nella relazione fra i due e sul dramma che seguirà con la morte di Lorenzo.
Fra il gruppo di amici c’è anche Sergio, ex compagno di Davide, attore che incarna bene il suo ruolo malinconico, personaggio che ormai ha perduto l’amore-relazione in un passato ormai trascorso e che mai potrà rivivere, con qualche aspetto di velata gelosia e di paterna protezione verso il suo ex Davide.
Un’altra amica è Neval, estroversa e intraprendente, con il succube marito Roberto, poi Roberta,  appassionata di oroscopi  ed eroinomane, ritenendo nel suo personale oroscopo di avere il pianeta Saturno contro, dà il titolo al film. 
Poi  Angelica, una psicologa, magistralmente interpretata dall’attrice Margherita Buy che conduce tutti i suoi amici, accaniti fumatori ,a liberarsi dal vizio con sedute di gruppo.
Tutti questi personaggi appaiono intorno a quel grande tavolo per dove manca solo Antonio , marito della psicologa Angelica che, accampando scuse d’impegni di lavoro nasconde in realtà una relazione con Laura.
Il regista, attraverso le relazioni fra questi amici racconta in sinteCasella di testo: si la  banalità del quotidiano, fra tradimenti, chiacchiere qualche conflitto, fino a quando all’improvviso non esplode la tragedia con il malore di Lorenzo, il suo urgente ricovero in terapia intensiva, le ore trascorse in apprensione da tutti nella corsia dell’ospedale e l’inesorabile morte che in un crescendo di drammaticità e di tensione, riesce a coinvolgere emotivamente lo spettatore pur evitando di mostrarci la stanza in cui Lorenzo giace in coma, e facendo passare tutto attraverso le lunghe attese degli amici, le loro ansie e i loro discorsi.
Nel film, oltre al filo conduttore che è comunque la perdita dell’amore attraverso la tragedia della morte, si assiste ad alcune scene divertenti, nell’atteggiamento e nelle battute un po’ ciniche dei due figli della coppia Antonio e Angelica in procinto di separarsi.
Per concludere il regista sa portare i suoi personaggi, talvolta relegati in ambienti decadenti e malinconici (la villa vicino al mare con la piscina), sempre lontano dalla volgarità ed evita quel voyeurismo cui sempre più spesso si assiste in film che trattano tematiche legate all’omosessualità e alla diversità.

A cura

di Gianluca Meli

 

 

...il regista sa portare i suoi personaggi,   talvolta relegati in ambienti decadenti e malinconici […] sempre lontano dalla volgarità ed evita quel voyeurismo cui sempre più spesso si assiste in film che     trattano           tematiche legate all’omosessualità ...